sabato 5 marzo 2016

recensione: La STRANA BIBLIOTECA


LA STRANA BIBLIOTECA
MURAKAMI HARUKI

 editore einaudi 
prezzo 15,00 ◢ pagine 88



TRAMA
Tornando a casa dopo la scuola, uno studente si ferma in una strana biblioteca. Certo, anche la sua richiesta è un po' strana. Chiede alla bibliotecaria qualche libro che possa soddisfare la sua ultima curiosità (è un bambino curioso, il nostro protagonista): la riscossione delle tasse nell'impero ottomano. La bibliotecaria lo manda alla stanza 107. Qui l'aspetta un altro bibliotecario, ancora più bizzarro della prima: "aveva la faccia coperta di piccole macchie nere, come tanti moscerini. Era calvo e portava occhiali dalle lenti spesse. La sua calvizie non era uniforme. Tutt'intorno al cranio gli restavano ciuffi di capelli bianchi ritorti, come in un bosco dopo un incendio". E davvero una ben strana biblioteca, questa! Il bibliotecario accompagna il bambino attraverso un labirinto di corridoi e stanze, finché non arrivano in una stanza dove riposa un piccolo uomo vestito con una pelle di pecora. E qui le cose si fanno brutte: il bibliotecario e l'uomo-pecora spingono il piccolo in una cella. Il bambino rischia di fare una fine terribile se non arrivasse in suo soccorso una ragazza sconosciuta..

RECENSIONE
La strana biblioteca è un romanzo illustrato che, sebbene sia molto breve, scava incognite e risveglia domande nel profondo del nostro animo. Come ogni romanzo di Murakami, con un genere tutto suo, ma un modus operandi della maggior parte degli autori giapponesi, Murakami ci trasporta in sogno, fatto di ambienti surreali e di uomini-pecora, di ragazze dalla bellezza eterea e da vecchi spaventosi con macchie nere sul volto. Un sogno tessuto con la più semplice delle regole, la normalità. Un elemento che amo in ogni scritto di Murakami è proprio questo, descrive gli accaduti più assurdi e incomprensibili con una naturalezza stupefacente, davvero invidiabile, come un abile maestro ci guida attraverso un mondo senza strada e via di comprensione: l'inconscio.

Il nostro protagonista è un giovane ragazzo che torna a casa da scuola e si ferma in biblioteca a restituire dei libri, e per soddisfare una sua curiosità, ne chiede in prestito altri. Questa richiesta segnerà l'ingresso nel suo peggiore degli incubi, in cui sarà rapito dalle sue più profonde angosce e paure. La domanda che sorge spontanea è: tutto questo è reale o solo frutto dell'immaginazione del ragazzo? Non esiste una risposta ma solo supposizioni, per non farci svegliare, il sogno deve sembrare reale, e quindi contenere elementi che esistono anche nella realtà, è così che il sogno rimane in un limbo, in quello stato di torpore in cui non sai se stai sognando o se sei davvero andato a scuola in pigiama (a me capitava sempre di sognarlo, ed è comprovato che non sono l'unica). E il sogno continua, come un'avventura che non vuoi che finisca, come se fosse davvero reale e tu l'avessi accettato come tale rifiutando la realtà, troppo dura da affrontare. Il nostro protagonista è afflitto dalla realtà e di conseguenza anche dalla sua infelicità, impossibile da dimenticare anche tra le pagine di un libro o sogno, come preferiamo.


 Anche solo per un attimo, i libri ci concedono si entrare in altri mondi, in altri universi, e vivere vite che non ci appartengono davvero. Ma se è lì che ci perdiamo, è anche lì che ci ritroviamo, tra le parole di un libro, nei nostri sogni insensati, nelle nostre paure e nelle nostre gioie. Il nostro protagonista compie un viaggio che compiremo piano piano anche noi con lui.

Una cosa meravigliosa, che mi ha incentivato molto ad acquistare il libro, sono le sue particolarissime illustrazioni, che ho apprezzato molto nel contesto del racconto,ne troverete alcune delle mie preferite durante la recensione.

Per quanto riguarda invece la caratterizzazione degli altri personaggi, non sappiamo quasi nulla, abbiamo solo delle sensazioni, a sprazzi, come una bozza non finita. Mi sarebbe davvero piaciuto un ulteriore approfondimento, anche se credo che questo vuoto fosse quasi voluto da Murakami stesso.
Le descrizioni non sono esattamente la mia priorità in questo caso, anche perché le immagini, aiutano a tracciare una sorta di luogo, completate anche dalle scarse informazioni sull'ambiente circostante.
Nonostante il mio amore per la mente alquanto particolare di Murakami, davvero spropositato, cerco di essere obiettiva dando il mio giudizio, a questo libro spettano tre peperoni! Buon appetito!



-Kira

2 commenti:

  1. Uno dei miei libri preferiti Tokio blues di Murakami, non sono riuscita a trovare un altro suo romanzo che mi coinvolgere come questo. Avresti qualche suo libro da consigliarmi al pari si Tokio Blues?

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    1. Ciao Giulia :) perdona il ritardo, purtroppo non ho ancora letto Tokyo Blues, ma è nella mia lista dei libri da leggere :3 però posso consigliarti un altro romanzo di Murakami che ho apprezzato, "la fine del mondo e il paese delle meraviglie", a meno che tu non l'abbia già letto :) sono proprio contenta di aver trovato qualcuno che condivide la mia malsana passione per Murakami *^*

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