domenica 29 maggio 2016

recensione: MAGONIA

MAGONIA
MARIA DAHVANA HEADLEY

 inedito ◢ pagine 320
◢ saga magonia #1  ◢ prezzo amazon



TRAMA
Aza Ray Boyle sta affogando nell'aria. Sin da quando è una bambina, Aza ha sofferto di una misteriosa malattia respiratoria che le rende più difficile respirare, parlare, vivere. Quindi, quando Aza scorge una nave nel cielo, la sua famiglia immagina sia solo un brutto effetto collaterale delle sue medicine. Ma Aza non crede sia stata un'allucinazione. Può sentire qualcuno su quella nave che chiama il suo nome.
Solo il suo migliore amico, Jason, sembra ascoltarla. Jason, che è sempre stato lì per lei. Jason, per il quale lei potrebbe avere più che sentimenti d'amicizia. E prima che Aza possa considerare quell'eccitante idea, qualcosa va terribilmente storto. Aza è persa dal nostro mondo-e ritrovata da un altro. Magonia.
Al di sopra delle nuvole, in una terra di navi mercanti, Aza non è più la ragazza debole e morente che è sempre stata. In Magonia, lei può respirare per la prima volta. Meglio, lei ha immensi poteri—ma come inizia ad abituarsi alla sua nuova vita, scopre che una guerra tra Magonia e la Terra sta per arrivare. Nelle mani di Aza giace il destino dell'umanità intera—incluso quello del ragazzo che ama. A chi andrà la sua lealtà?

RECENSIONE
Di Magonia mi aveva affascinato tutto; la superba copertina, la trama, le premesse, perfino il commento di Neil Gaiman! Una storia così strana, così ricca di assurdo e fantastico, non potevo farmela scappare, io, che ho bisogno di fantastico quasi quanto Aza ha bisogno di respirare.
L'idea di base è semplicissima: una ragazza malata, un'amicizia che inizia ad essere di più, un mondo oltre le nuvole, nessuna formula da comprendere o memorizzare, niente di più semplice e logico che cielo e terra.
Eppure, Magonia è molto di più, è una vera e propria esperienza, attraverso la fine di una vita e l'inizio di un'altra. Da un lato, l'ho interpretata come una sorta di metafora, ma chi lo sa? Certe storie vanno solo assaporate.
Non lo nascondo, all'inizio ero così impaziente da trovare i primi capitoli troppo lenti. Volevo abbandonare il limitante terreno con Aza, scoprire dove saremmo volate, su che nave saremmo approdate.
Con l'arrivo a Magonia le cose sono andate in discesa.
Forse dovrei andare per ordine.
Aza è una ragazza alla soglia dei sedici anni, ed è già stupita di essere arrivata così lontano. I medici non hanno mai scoperto molto sulla sua malattia, se non che molto presto l'avrebbe uccisa. Poi, tra le nuvole, succede qualcosa, e Aza nota una nave salpare nel cielo, una voce che la chiama, come un canto.
Nessuno sembra crederle, nessuno eccetto Jason, il suo migliore amico fin da quando sono bambini, l'unico che inizia a documentarsi sulla possibilità che qualcuno su una nave che varca il cielo possa aver pronunciato il nome di Aza.
L'ennesima corsa in ospedale, e stavolta i dottori scoprono qualcosa, di insolito e diverso: una piuma in un polmone di Aza. Da questo momento gli avvenimenti si succedono sempre più velocemente, in modo sempre più inverosimile, fino alla morte della nostra protagonista. (E la bellezza artistica di quel momento è indescrivibile).
Aza però non è morta, si è solo svestita della sua pelle terrena, per risvegliarsi a Magonia, con le sue vere sembianze, con le sue reali possibilità.
Aza, su un vascello nel cielo, con balene come compagne e squali per fulmini e tempeste, scopre chi è davvero, cosa è in grado di fare e che un destino è stato già scelto per lei. E starà a lei accettarlo o meno.
Complementare alle vicende di Aza, assistiamo anche alla ricerca di Jason, con alcuni capitoli narrati dal suo pov, Jason che rifiuta di accettare una realtà che non gli quadra totalmente. Jason che è convinto che Aza esista ancora in un'altra forma.

Ci sono stati momenti in cui mi è stato difficile comprendere Jason. Conoscevo la verità, eppure, da un lato avrei voluto che la lasciasse andare, che la sua fissazione fosse meno patologica. Jason si rifiuta di elaborare il lutto, si rifiuta anche solo di considerarlo tale, nonostante la sua inevitabilità.
Aza e i suoi capitoli li ho adorati, dall'inizio alla fine. Il suo personaggio è un richiamo alla speranza, è fresco, ironico, paradossalmente reale.
Purtroppo, non posso parlare di nessuno dei personaggi secondari, perchè sarebbe uno spoiler dirvi anche semplicemente come si chiamano.


La narrazione di Aza è uno stream of consciousness, un linguaggio particolare, di grande impatto visivo, credibile per una ragazza di quindici anni. La Headley dosa bene ogni parola, ogni peculiarità, ingigantisce, sottolinea eventi e frasi importanti per Aza, riuscendo addirittura a comunicarci quando non ci sono parole, quando non sono necessarie.
In tutta franchezza, un modo di esporre così originale non lo avevo mai visto, e mi ha subito affascinato.
Forse ci sono fenomeni simili in Schegge di Me e in Half Bad, romanzi in cui le considerazioni personali del narratore sono fondamentali. Eppure la Headley riesce ad andare additìrittura un gradino sopra, a spingersi nell'illimitatezza della sua creatività.
L'autrice mostra grande abilità e talento, riuscendo a far accadere così tanto, riuscendo a far comprendere al lettore così poco, giusto l'indispensabile. 
Avrei voluto che il romanzo fosse lungo una dozzina di pagine in più, che ci fossero approfondimenti su certi fattori e determinate situazioni, ma fa parte della magia.
Magonia è una storia che va vissuta, un'esperienza da percepire, da sentire quasi fisicamente, oltre che un'idea originale e un luogo dal fascino squisito.

4 stelline 



effy

2 commenti:

  1. Wow, non lo conoscevo, ma la trama è bellissima *o* mi ispira da matti! E vedere che ti è piaciuto così tanto mi ispira ancora di più... wishlist *_*

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Felice di averti fatto aggiungere l'ennesimo titolo alla wishlist :D spero ti piaccia. Ho letto parecchi pareri negativi, è una storia che ha bisogno del momento giusto, non ti promette alcuna logica, va presa così com'è. Plus LA COVER *-*

      Elimina